L’annullamento matrimoniale per impotenza ottenuto da Anna Maria Pallavicini: materiali inediti e prospettive di un caso del XVIII secolo

Nel febbraio del 1716, dopo quasi tre anni di matrimonio, la nobile Anna Maria Pallavicini (1698-1751) iniziò battaglia per ottenere l’annullamento delle sue nozze con Giovan Giacomo Imperiale, anch’egli illustre esponente patriziato ligure. La documentazione −manoscritta e a stampa− complesso iter giuridico che portò nel 1720 all’ottenimento dell’annullamento è conservata negli archivi bolognesi prima volta viene ora presentata studiata. Infatti questa causa matrimoniale venne iniziata Genova, ma terminò il suo davanti alla romana Congregazione Concilio cui, in quegli anni, era segretario Prospero Lambertini. Sarà questi responsabile trasferimento carte dei documenti tutto processo Bologna. controversia tra i due coniugi, provocata dalla richiesta annullamento dell’impotenza insanabile perpetua marito dunque della sua inabilità consumare l’atto matrimoniale, darà vita ad un interessante percorso materiato dai racconti testimoni vicini ai sposi, riconoscimenti medici effettuati sia sul corpo come quelli richiesti compiuti su Maria, dalle fasi metodologie indagine compiute sulla falsariga dell’autorevole ed allora universalmente accettata dottrina gesuita Tomás Sánchez (1550-1610) autore, altre opere, volumi De sancto matrimonii sacramento disputationum. Dopo una lunga accesa battaglia, nella quale pesò non poco timore potesse scatenare contrasti scontri lesivi pace Serenissima Repubblica, ottenne riconoscimento divenendo precedente cause successive.